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La nostra vacanza adolescenti 14-18 anni

La vacanza itinerante nasce dall’esigenza di offrire e far vivere agli/alle adolescenti un’esperienza di gruppo che sia allo stesso tempo divertente e socializzante, che incrementi l’autosufficienza e il senso di responsabilità verso se stessi/e e gli/le altri/e.

La vacanza Rousseau è caratterizzata da:
  • La partecipazione di ragazzi/e d’età compresa tra i 14 e i 18 anni.
  • Alloggio in strutture pubbliche come campeggi turistici.
  • Spostamenti per cambiare tappa ogni quattro o cinque giorni.
  • Un’esperienza per gruppi di massimo trenta ragazzi/e.
  • Un itinerario in un Paese estero non completamente definito.
  • Un assetto deliberativo per cui le decisioni sono prese dal gruppo nel contesto dell’assemblea.
  • Spinta verso l’emancipazione e l’autonomia di giudizio dei/delle ragazzi/e.
  • Solidarietà e cooperazione come valori fondanti.

Abbiamo scelto di essere presenti all’interno di strutture pubbliche (campeggi turistici), con l’accortezza di proporre un itinerario a più tappe per contrastare le tendenze centrifughe rispetto al gruppo, che gli/le adolescenti tendono a sviluppare quando si soffermano per almeno una settimana nella stessa località. Spostandosi ogni quattro o cinque giorni, il gruppo di vacanza diventa il loro principale riferimento affettivo, permettendo così di concentrare il lavoro educativo sulla costituzione del gruppo e, conseguentemente, sullo sviluppo dell’autogestione del gruppo stesso. Contemporaneamente, questa scelta viene incontro al bisogno degli/delle adolescenti di entrare gradualmente in contatto con il mondo esterno, restando all’interno di un gruppo a cui hanno ancora bisogno di appartenere e con la forte mediazione della figura adulta, autorevole riferimento e sostegno nel bisogno. Di qui la necessità di formare un gruppo non molto numeroso (massimo trenta ragazzi/e) che possa dare vita a una propria identità, seppure in un periodo così breve; da qui deriva la scelta di non definire rigidamente l’itinerario, la durata di ogni tappa e le attività della giornata, per lasciare ampi margini decisionali al gruppo, nel rispetto dei vincoli imposti dalla situazione oggettiva (e la comprensione di questi vincoli è proprio uno degli aspetti della responsabilizzazione). Questo consente di valorizzare gli interessi e le risorse interne, soddisfare il bisogno di conoscere il mondo, i suoi mille colori e sapori.

L’acquisizione di strumenti di emancipazione e autonomia di giudizio, fondamentale obiettivo pedagogico di un percorso che coinvolga ragazzi/e di questa fascia d’età, si integra a un modello educativo che pone al centro la solidarietà e la cooperazione come valori fondanti. In tale modo, la comunità stessa, con i suoi bisogni e le sue potenzialità, diventa lo strumento educativo principale. Le vacanze, quindi, sono occasione di crescita e maturità, di formazione integrale anche del/della cittadino/a, attraverso la responsabilizzazione delle proprie azioni, il rispetto degli/delle altri/e, della natura, del luogo e del contesto sociale in cui si vive il breve periodo dell’esperienza. A partire da quelli che sono i bisogni primari degli/delle adolescenti, fino ad arrivare ai bisogni sociali, legati allo sviluppo, gli/le adulti/e si pongono in posizione di ascolto e di intervento per tutti quei bisogni che nella classica “età di passaggio” si creano in un gruppo di ragazzi e ragazze. Le necessità di autoaffermazione e autonomia vengono pertanto affrontate offrendo ai/alle ragazzi/e la possibilità di progettare direttamente le attività del turno all’interno di commissioni di lavoro e assemblee, che hanno proprio questo compito specifico.

Ecco tutte le informazioni nel dettaglio dell’organizzazione di una vacanza itinerante per ragazzi/e proposta dalle Officine Rousseau.

Il ruolo dell’adulto/a sarà quello di agente stimolante, di mediatore/trice rispetto alle varie situazioni che ne possono richiedere l’intervento: verrà promosso un metodo creativo e non direttivo del lavoro; le trasgressioni saranno gestite con il consueto strumento dell’antiautoritarismo.

Il modello politico-pedagogico sperimentato per quarantasette anni dai Centri Rousseau, infatti, non prevede punizioni: l’adulto/a stabilirà con il/la ragazzo/a un rapporto di fiducia e rispetto reciproci, con una tensione sempre positiva, basato sulla capacità di creare una relazione interpersonale con i ragazzi e le ragazze, che hanno necessità di relazione e affettività sia con il gruppo dei/delle pari sia con il gruppo degli/delle adulti/e.

L’adulto/a non si sostituirà al/alla ragazzo/a, ma nemmeno l’abbandonerà, gli/le starà vicino stimolandolo/a e cercando di far emergere da lui/lei idee e proposte positive. Il bisogno di gratificazione dell’adolescente verrà soddisfatto con lo stimolo dell’adulto/a al processo di autoformazione: l’adulto/a sarà guida che aiuta a superare i momenti di crisi e gli aspetti negativi che il/la ragazzo/a si troverà eventualmente ad affrontare.


Prima della partenza viene fissato un incontro con i ragazzi e le ragazze per spiegare il tipo di vacanza e le regole-base che andranno rispettate e sulle quali viene richiesta esplicitamente una condivisione.

Questo primo momento iniziale diventa fondamentale durante il turno, soprattutto per la gestione di eventuali trasgressioni: il/la ragazzo/a non potrà sostenere di non conoscere o di non condividere le regole che ha infranto e delle quali è stata chiesta la condivisione prima della partenza. Ciò non significa lavorare con un contratto ″rigido″. In base al grado di fiducia che progressivamente s’instaura nel gruppo, e soprattutto tra monitori/trici e ragazzi/e, le regole potranno essere ridiscusse insieme in assemblea per essere ampliate o ristrette a seconda dei casi.

In questa maniera si ottiene un elevato livello di responsabilizzazione collettiva sia sulla creazione delle regole, che saranno adeguate alle caratteristiche e al grado di maturazione del gruppo, sia sul loro rispetto.

gruppo di ragazzi prima della partenza, incontro collettivo

alloggiamo in tenda, campeggio turistico

Si soggiorna in campeggi turistici, con l’utilizzo di tende igloo che, a seconda delle valutazioni effettuate dall’équipe in sede di programmazione, possono essere da tre a otto posti e che vengono distribuite prima della partenza: il gruppo dovrà preoccuparsi di suddividere negli zaini, di volta in volta, l’attrezzatura.

Nei casi in cui sia necessario, per esempio in base alle condizioni climatiche, sarà possibile alloggiare anche in ostelli della gioventù. Sia i campeggi sia gli ostelli vengono preventivamente contattati verificandone l’adeguatezza delle strutture. Il viaggio viene organizzato con i mezzi pubblici, per permettere ai/alle ragazzi/e di assimilare le modalità di prenotazione e fruizione, nonché il rispetto dei tempi; ma anche per entrare il più possibile a contatto con il territorio e la popolazione autoctona.

Nel caso di turni particolarmente numerosi, con difficoltà di gestione logistica degli spostamenti da una tappa all’altra, è possibile che vengano prenotati pullman specificamente riservati o affittati furgoni privati.


La vacanza si basa sulla condivisione della gestione della quotidianità: dalla suddivisione dei compiti alla scelta del menù (cucinare, fare la spesa, etc.), al trascorrere una serata insieme. La partecipazione attiva di ragazzi/e costituisce il perno attorno a cui ruota la vita del gruppo. Un ruolo importante viene ricoperto dai laboratori di animazione, caratteristici delle Officine Rousseau: dai piccoli spettacoli, ai laboratori di clownerie, manipolazione, bigiotteria, fino ai giochi di grande gruppo come gimcane e cacce al tesoro, anche con il coinvolgimento di persone esterne al turno, oppure tornei sportivi, serate cantanti intorno alla chitarra, e via dicendo.

Queste attività e la possibilità di vivere in un contesto sereno creano l’atmosfera ideale per il consolidamento di nuove amicizie e di relazioni interne. Tutto ciò verrà realizzato in misura maggiore o minore tenendo conto delle specifiche esigenze che emergeranno da ragazzi e ragazze, considerando anche le ulteriori iniziative che potranno essere inventate insieme a partire dalla scoperta dei luoghi e dei/delle loro abitanti.

L’obiettivo di riuscire a coinvolgere ragazze e ragazzi in una progressiva autogestione della vacanza viene perseguito proprio a partire da una programmazione delle attività che lascia spazio a improvvisazioni e cambiamenti su proposta argomentata da loro. Da questo punto di vista, l’assemblea (che dovrà connotarsi come momento decisionale e di confronto, nonché di partecipazione individuale) è lo strumento principe per arrivare a una cogestione delle dinamiche organizzative e relazionali.

ragazzi che condividono attività e organizzazione della vacanza

Questa potrà essere facilitata dalla trasparenza e dalla circolarità della comunicazione tra adulti/e e ragazzi/e, e tra gli/le stessi/e ragazzi/e, in cui il ruolo dell’adulto/a consisterà nel dare stimoli e aiuto al gruppo, per poi porsi sullo sfondo, pur rimanendo grosso punto di riferimento. I/Le monitori/trici sono responsabili dei ragazzi e delle ragazze e, vivendo a diretto contatto con loro, garantiscono la loro incolumità, il regolare svolgimento delle attività e l’osservazione di tutte le dinamiche legate all’aggregazione.


La dimensione itinerante offre, da una parte, un notevole stimolo per suscitare ″curiosità″, per spingere alla conoscenza e alla scoperta di luoghi nuovi, per vivere e apprezzare territori diversi da quelli abituali; dall’altra, i trasferimenti di tappa sollecitano la capacità di organizzazione personale, di piccolo gruppo, nonché la gestione dei propri tempi (preparazione degli zaini, montaggio e smontaggio tende, etc.).

Il progetto e l’itinerario di viaggio per le mete proposte saranno ulteriormente precisati durante le riunioni rivolte ai genitori che si terranno nei mesi precedenti la partenza. Inoltre, per coinvolgere già dal principio i/le ragazzi/e, in primavera viene organizzato un primo incontro per scegliere la tappa di partenza e quella di arrivo della vacanza.

Ti svegli di mattina e ti ritrovi in viaggio con perfetti sconosciuti (o forse no), che prendono subito confidenza e ti iniziano a parlare di tutto. Appena atterri o arrivi alla destinazione dovrai patire il sonno mixato alla adrenalina di fare tante nuove belle cose. La mattina successiva ti ritrovi che non hai dormito nulla perché hai passato tutta la serata a parlare con quei perfetti sconosciuti di cui a malapena ti ricordi il nome. Di giorno fai colazione tra risate e conoscenze. Subito dopo (o contemporaneamente) alla colazione c’è la P.A. (Pallosa Assemblea), in cui ogni membro del gruppo si esprime per l’organizzazione della giornata: dovrebbe durare poco, non durerà mai poco.

Ti ritrovi a svolgere l’attività che desideravi e ti diverti, stai nel chill, ma i monitori (così si chiamano i nostri oppressori, ma gli vogliamo tanto bene) ci richiamano al dovere. La frase che ti farà più paura sarà “devi fare le corvée”, le odierai MA LE DEVI FARE! Perché hai mangiato, e qualcuno ha cucinato quindi qualcuno dovrà pur pulire tutto? Assolutamente sì, l’amicə che ti sei appena fattə ha corvée, ma tanto tu hai già dato, e puoi stare all’ombra o con altre persone.

Mentre stai con tutti, inizi ad addormentarti, ma si sente la voce di unə monitorə che urla “altra P.A.”: tu con la mente ancora assonnata, ti alzi e vai a fare la P.A.

Dopo aver svolto tutto il pomeriggio a divertiti, alla sera andiamo a mangiare al ristorante (prevalentemente), in cui sotto al piatto trovi tantissimi souvenir da portarti a casa come ricordo di quest’esperienza. Il gruppo animazione ci fa divertire tantissimo, ma subito dopo bisogna correre per rientrare in campeggio in taxi.

A mezzanotte (se va bene) ti ritrovi in tenda o per terra, racconti un paio di storielle agli amici, non riesci a ricordarti perché tu ti sia addormentatə o di quello che stavate parlando. Ma ti ricordi che ti sei addormentatə con un sorriso più grosso di te e, spoiler, sarà così tutti i giorni.